Marco Radicioni

Scelto dalla redazione

Spirito vitalespinto da una curiosità voraceche gli fa frullare le idee e prudere le mani fino a quando quelle idee non diventano fatti.

Con queste premesse la vita lavorativa di Marco non poteva che essere ricca e movimentata: imprenditore di una ditta di pulizia, culturista professionista, gestore di palestre, passando per il mondo del catering e… approdando infine al gelato.

 

Gelatiere per caso? Se sei uno che segue le sue passioni e allo stesso tempo hai la passione del gelato forse è meglio dire: gelatiere per destino!

 

“Da bambino – si racconta- in famiglia il gelato non si comprava”, ma Marco recupera tutti i gelati negatidiventando da adulto un mangiatore seriale di gelato… anche 2kg per volta! Una dote che lo farà notare dal titolare di alcune gelaterie romane il quale, oltre a dargli il soprannome di Ivan Drago, lo vorrà alla guida della sua “ammiraglia”.

10 mesi dopo Marco apre la sua OTALEG! La gelateria dove tutto, e non solo il nome, è al contrario: il cliente prima trova il laboratorio a vista e dopo il bancone.

 

La gelateria è l’unico posto dove entri con la curiosità di un bambino e provi esperienze da gourmet spendendo pochi euro” non è solo come la pensa Marco, ma anche come la vive.

E così la curiosità di bambino diventa voglia di sperimentare nuovi gusti e nuovi accostamenti, ma con una professionalità e un “lentezza” che è un marchio di fabbrica:  dall’idea creativa alla “matematica realizzazione” studiando metodo e ingredienti.

 

Marco ha due figli piccoli: “che bello vedere che faccia fanno quando mangiano il mio gelato”…

e una moglie che “è quella che mi tiene fermo altrimenti mi sarei già catapultato in mille progetti”.

Eh, già… c’è sempre qualche nuova idea da realizzare! Ma non è che poi lascerà il mondo del gelato?

Nessun problema, usando le sue parole, “ormai non ne esco più da questa malattia del gelato”.

 

Premi vinti, passaggi in tv, l’esperienza di una gelateria a Parigi, viaggi all’estero… sarebbero tante le cose della sua vita, ma Marco si racconta meglio parlando al futuro… un futuro in cui  “la gente dirà vado a mangiarmi un otalegal posto che un gelato” (lo dice lui, ma con molta ironia!)