Giuseppe Zerbato

Scelto dalla redazione

 

Mani forti e animo gentile, testardaggine contadina e spirito romantico, lena da montanaro e amore per le coccole… ecco un bel po’ di contraddizioni che trovano un equilibrio in Giuseppe Zerbato de Il gelataio. E che sia una persona equilibrata lo si “percepisce a pelle” notando il tatuaggio con il simbolo “Yin e Yang”.

Equilibrio e armonia quindi perché, come dice Giuseppe: “se non c’è armonia non c’è un buon gelato” … e siamo arrivati al gelato! Ma come ci è arrivato lui al gelato?

Se da bambino era il gelato a venire da lui (dolci ricordi!) quando sua mamma lo portava a casa tornando dal lavoro, da adulto Giuseppe non ha imboccato subito la strada del gelatiere, bensì imprenditore edile.

Non è stata la crisi immobiliare, ma la voglia di costruire un lavoro insieme alla moglie (che aveva un’impresa di pulizie) a spingere Giuseppe tra coni e coppette. Ecco che spunta l’animo romantico di “un uomo che crede ancora nelle favole”.

Giuseppe si ritrova al duro lavoro del laboratorio che affronta con la caparbietà di un “testone” che può stare anche 3 anni ( quell’AfterEight proprio non voleva venire bene!) a cercare il gusto giusto, perché “per me il gelato deve essere una coccola: se non è coccoloso al punto giusto non è pronto per i miei clienti”.

 

“Duro e puro” in laboratorio, Giuseppe ama il lavoro fatto bene, magari con ritmi meno vorticosi che quelli in gelateria d’estate e quindi nel tempo libero ama… lavorare! Ma alla velocità del suo trattore curando i campi eredità di famiglia.

Se poi avanza tempo eccolo a faticare sulle montagne. Giuseppe ha scalato il Monte Bianco, il Cervino e le vette del Perù, ma le gite più belle ora sono quelle più rilassate insieme ai figli.

Lavoratore, cuore d’oro e amante dei viaggi: unite le 3 cose e troverete Giuseppe a fare volontariato internazionale in SudAmerica che sia in Perù a addestrare guide alpine o in Brasile ad attivare un commercio equo-solidale.

Tra tutte queste cose Giuseppe però troverà sempre il tempo per fare il gelato, perché (usando le sue parole) “la passione c’è ed è tanta… e poi l’emozione nel trovare il gusto giusto, quello che fa sorridere… e poi la soddisfazione di quel passetto in più che ti avvicina al gusto perfetto che hai in mente… ed è quel passetto in più che mi dona la grinta”.