Angelo Grasso

Dopo Fifty Cent (Antonio Mezzalira), arriva Fat Angel (Angelo Grasso): ‘o professore.

Hey hey ragazzi – abbassiamo i toni – qui si sta parlando di un pezzo di storia scritta del gelato artigianale italiano, la seconda generazione dopo Caviezel e Pozzi, nonché di un Ambasciatore della Comunicazione 2017 (premio Comunicando).

Raccontare il maestro non è affatto semplice. La sua ricchezza come persona e come professionista mette in difficoltà noi burloni di Unconventional Gelato.
Proprio così: se molti possono fare il gelato, pochi possono parlarne con consapevolezza e ancora meno sono quelli che possono scriverne!
E Angelo, di libri, ne ha scritti più di uno.

Il suo preferito? “Arte e gelato”, il libro che ha avuto meno fortuna, ma che coniuga due sue grandi passioni: il gelato e l’illustrazione vignettistica. D’altra parte, a noi, i gelatieri piacciono Unconventional e Angelo rientra a pieno titolo tra questi.

Ex vignettista, ex pugile – anche piuttosto irruento – ex animatore di villaggi turistici, fuggitivo in Africa…lo avreste mai detto? Avrebbe aneddoti da narrarvi per le prossime cinque-sei vite!

Come mai nella nostra top ten c’è un formatore che non è più un gelatiere? Perché Angelo gelatiere lo è stato eccome, di una delle gelaterie più importanti di Milano che fatturava come una grande azienda di successo degli anni ’80. Ma la gelateria – prima del nonno e poi del padre – gli stava stretta.
Spirito di ribellione e voglia di emergere gli ribollivano nel sangue.

Porta a termine il lavoro del padre, ma poi decide di abbandonare tutto e di mettersi in gioco iniziando a lavorare per una delle più rinomate aziende del settore.
Erano anni in cui la figura del dimostratore era ancora poco definita, ma indubbiamente Angelo contribuisce nel tempo a dare una fisionomia molto chiara a un mestiere oggi così blasonato.
Per fare questo lavoro studia continuamente. Dai contenuti dei suoi corsi a come mantenere l’attenzione del pubblico, da come modulare la voce a come comunicare la complessità con semplicità…Non dà nulla per scontato.

Nel frattempo, gli anni passano e Angelo vede cambiare il mondo del gelato molto velocemente. Il tempo delle galline dalle uova d’oro finisce con gli anni 2000 e le esigenze di questo settore mutano completamente. A questo punto, Angelo prende una nuova decisione – per niente scontata all’età di 55 anni – e mette in atto un altro cambiamento professionale: “un bel salto nel buio, ma doveroso alla mia onestà intellettuale”.

Angelo è così: una persona bella, pulita, che ha dismesso i guantoni da un po’, ma vive ancora la vita “di pancia”.
Oggi Angelo non combatte più, vuole soltanto dare: alla famiglia, ai nipoti, al lavoro, agli allievi. Nella vita ha ricevuto molto e adesso è ora di restituire. Le soddisfazioni le prende nel veder crescere le persone che chiedono il suo contributo.

Il suo motto? “Un formatore bravo è uno che fa sentire bravi gli altri, senza bisogno di far vedere quanto bravo è lui.

Grazie Angelo, sei forte!