Mese: Giugno 2017

Simone De Feo & Matteo Razzini

Ve lo diciamo.
Questi non sono normali.

Una fortuna incredibile per noi di Unconventional Gelato, ma anche di tutti coloro che possono investire un po’ di tempo per parlarci o stare ad ascoltarli.

Quando incontri persone così libere dentro, persone la cui “follia” è piena di contenuto, puoi davvero rimanerne contagiato. Così, su due piedi, può venirti voglia di cambiare il tuo mondo e correre a inseguire i tuoi sogni.

Signori e Signore, vi presentiamo Simone De FeoMatteo Razzini di Cremeria Capolinea.

Il loro curriculum è pazzesco, soprattutto quest’anno: primi in classifica su Dissapore, “triconati” del Gambero Rosso, chiamati e acclamati da molte realtà del dolce per fare scuola!

Pare che quello che tocchino diventi oro.

E non può essere altrimenti perché è proprio la loro anima a essere fatta d’oro, del tipo più puro e pulito che esista. Hanno ancora l’anima del fanciulletto e non lasciano che si spenga, anzi, la alimentano continuamente.

Entrambe arrivano da mondi ed esperienze molto diverse, ma accomunati da una passione creativa che è la musica.

Simone è un ingegnere mancato che ha fatto moltissimi lavori diversi per poi approdare in un’azienda di informatica che gli stava stretta, molto stretta. Una specie di gabbia saldata nella routine. A un certo punto, con la moglie azzarda la svolta: salutano il posto fisso e con la liquidazione rilevano la Gelateria Capolinea di Reggio Emilia.
Simone è l’orso. Una razza anomala, però.

Anche Matteo arriva da molti lavori diversi ma anche da 9 anni di gelateria in proprio: è da solo, il posto è enorme ma non vi trova spazio sufficiente per la sua vera passione che è la scrittura e per la famiglia che inizia ad allargarsi. E lascia. Matteo è un unicorno.

Si vive male in gabbia. E si vive male quando non ci si può esprimere.
Da questo mal comune nasce un incontro che forse tanto casuale non è. I due si conoscono e ci provano. Stavolta l’imprenditore è Simone, Matteo il suo braccio destro.

Simone può finalmente essere uno spirito libero che calcola e corre rischi: rivoluziona ogni 2 per 3 il laboratorio, si da ai lievitati come se niente fosse, è un datore di lavoro che delega e responsabilizza.

Matteo è garanzia. Nel lavoro è presente anima e corpo. Responsabile e affidabile. Lui sa cosa significa essere imprenditore e mantiene questa mentalità. Ma nel privato è pura fantasia e finalmente trova il tempo per portare i bimbi a scuola e scrivere libri d’infanzia.

Ed è così, in questa sinergia, che il lavoro diventa piacere e il piacere diventa lavoro. Ci sono dei capisaldi in Cremeria Capolinea che sono l’etica, la responsabilità, la professionalità, l’impegno e il rispetto del proprio lavoro e di quello altrui (oltre al timore verso l’orso Simone, ovviamente).

Una volta fissati questi, però, il lavoro deve diventare piacere. Solo così si possono organizzare eventi in gelateria in cui si leggono i libri di Matteo e Simone può andare in ferie sereno quando c’è da rifare il pavimento perché lo staff è presente. E allora si può parlare con i clienti una stagione in toscano e una in calabrese, così, solo per divertirsi!

C’è in Cremeria Capolinea quella leggerezza di vivere che non è superficialità, è uno stato d’animo che permette un atteggiamento di apertura al lavoro, al cambiamento, alla vita.

Questo, lasciatecelo dire, è l’Unconventional che ci piace!

Angelo Grasso

Dopo Fifty Cent (Antonio Mezzalira), arriva Fat Angel (Angelo Grasso): ‘o professore.

Hey hey ragazzi – abbassiamo i toni – qui si sta parlando di un pezzo di storia scritta del gelato artigianale italiano, la seconda generazione dopo Caviezel e Pozzi, nonché di un Ambasciatore della Comunicazione 2017 (premio Comunicando).

Raccontare il maestro non è affatto semplice. La sua ricchezza come persona e come professionista mette in difficoltà noi burloni di Unconventional Gelato.
Proprio così: se molti possono fare il gelato, pochi possono parlarne con consapevolezza e ancora meno sono quelli che possono scriverne!
E Angelo, di libri, ne ha scritti più di uno.

Il suo preferito? “Arte e gelato”, il libro che ha avuto meno fortuna, ma che coniuga due sue grandi passioni: il gelato e l’illustrazione vignettistica. D’altra parte, a noi, i gelatieri piacciono Unconventional e Angelo rientra a pieno titolo tra questi.

Ex vignettista, ex pugile – anche piuttosto irruento – ex animatore di villaggi turistici, fuggitivo in Africa…lo avreste mai detto? Avrebbe aneddoti da narrarvi per le prossime cinque-sei vite!

Come mai nella nostra top ten c’è un formatore che non è più un gelatiere? Perché Angelo gelatiere lo è stato eccome, di una delle gelaterie più importanti di Milano che fatturava come una grande azienda di successo degli anni ’80. Ma la gelateria – prima del nonno e poi del padre – gli stava stretta.
Spirito di ribellione e voglia di emergere gli ribollivano nel sangue.

Porta a termine il lavoro del padre, ma poi decide di abbandonare tutto e di mettersi in gioco iniziando a lavorare per una delle più rinomate aziende del settore.
Erano anni in cui la figura del dimostratore era ancora poco definita, ma indubbiamente Angelo contribuisce nel tempo a dare una fisionomia molto chiara a un mestiere oggi così blasonato.
Per fare questo lavoro studia continuamente. Dai contenuti dei suoi corsi a come mantenere l’attenzione del pubblico, da come modulare la voce a come comunicare la complessità con semplicità…Non dà nulla per scontato.

Nel frattempo, gli anni passano e Angelo vede cambiare il mondo del gelato molto velocemente. Il tempo delle galline dalle uova d’oro finisce con gli anni 2000 e le esigenze di questo settore mutano completamente. A questo punto, Angelo prende una nuova decisione – per niente scontata all’età di 55 anni – e mette in atto un altro cambiamento professionale: “un bel salto nel buio, ma doveroso alla mia onestà intellettuale”.

Angelo è così: una persona bella, pulita, che ha dismesso i guantoni da un po’, ma vive ancora la vita “di pancia”.
Oggi Angelo non combatte più, vuole soltanto dare: alla famiglia, ai nipoti, al lavoro, agli allievi. Nella vita ha ricevuto molto e adesso è ora di restituire. Le soddisfazioni le prende nel veder crescere le persone che chiedono il suo contributo.

Il suo motto? “Un formatore bravo è uno che fa sentire bravi gli altri, senza bisogno di far vedere quanto bravo è lui.

Grazie Angelo, sei forte!

Sergio Priotti

 

Uno uomo, una SPA!

Eh si, perché Sergio Priotti Artigiano ha l’unconventional iniettato nel sangue! Che vi piaccia oppure no, non è uno che la manda a dire, soprattutto sui social.

Sergio è un pasticciere-gelatiere, uno di quelli che non scende a compromessi. La sua incontenibile sincerità sembra un atto di dovere verso l’estrema fatica che Sergio ha fatto per diventare quello che è oggi.

Ha 7 vite, come un gatto.
La prima è quella che lo vede nascere da famiglia contadina con il destino di coltivare frutteti, tracciato da un padre molto severo e autoritario. Ma anche da piccolo è già ribelle, quando gli chiedono cosa vuoi fare da grande Sergio risponde: il pasticcere!

La seconda è quando, dopo il seminario, non continua gli studi e pur di realizzare il suo sogno inizia a lavorare in un mulino dove capita anche a costo di passare le notti a dormire sui sacchi di farina. La vita non è proprio gentile con lui, ma Sergio non molla.

La terza vita inizia a 24 anni quando, grazie all’appoggio della mamma, Sergio riesce ad aprire i suo primo bar-gelateria-pasticceria. Ma Sergio non ha fatto le scuole e nemmeno ha avuto l’occasione di esperienze formative nel settore, per cui inizia a prendere i primi calci dai fornitori, dalle tasse, dai primi prodotti non proprio perfetti…
Sono tempi duri, ma è proprio così che Sergio inizia a farsi le ossa, impara dai propri errori, apprende il lavoro sperimentando con testardaggine e informandosi, perché nessuno possa più prenderlo in giro.
Ed è così che nasce SPA: Sergio Priotti Artigiano.

La quarta vita inizia a 35 anni quando Sergio struttura la sua attività e si sente pronto per mettere il naso fuori bottega, iniziando a bussare la porta alle aziende del settore. Una in particolare lo ingaggia e Sergio da un giorno all’altro si trova da Bagnolo Piemonte a Las Vegas! Si narra che – pur senza sapere l’inglese – fosse diventato il più richiesto in fiera!

La quinta vita inizia nel 2008, grazie ad Elena. Dopo 5 anni di viaggiare nel mondo come formatore, Sergio si stabilizza a Bagnolo e inizia una fase molto importante ed impegnata di crescita personale, spirituale, familiare, ma anche professionale.

La quinta fase è anche quella attuale, dove Sergio scopre i social, in particolare Facebook e tutta la sua democraticità.

“Gooooooooog moooooooorninng friends. Pausa caffè. Dolce radio vi saluta.”

Sul suo profilo Sergio dice quello che pensa di getto, senza passare per filtri, correttori automatici o altro. La punteggiatura e gli accenti li mette tutti in fila alla fine del post così, chi ci tiene all’italiano corretto, li mette dove vuole!

Questo è Sergio Priotti, che vi piaccia oppure no. Anche perché chissà cosa ci combina nelle prossime 2 vite.
E ora tornate al lavoro e … “ricordatevi la preghiera: Gesù, riempi il mio cuore del tuo santissimo amore.”

Grazie Sergio! In bocca al lupo!